Il sorriso di Daphne
NUOVA SCENA – ARENA DEL SOLE – TEATRO STABILE DI BOLOGNA
IL SORRISO DI DAPHNE
due tempi di Vittorio Franceschi
con Vittorio Franceschi, Laura Curino, Laura Gambarin
regia Alessandro D’Alatri
musiche Germano Mazzocchetti
scene Matteo Soltanto
costumi Carolina Olcese
luci Paolo Mazzi
suono Federica Giuliano
foto di scena Raffaella Cavalieri
produzione Nuova Scena – Arena del Sole – Teatro Stabile di Bologna in collaborazione con La Ribalta – Centro Studi “Enrico Maria Salerno”
Premio “Enrico Maria Salerno” 2004
Premio “ETI – Gli Olimpici del Teatro” 2006
Premio UBU “Nuovo testo italiano” 2006
Lo spettacolo tratta con pudore il tema dell’eutanasia, in costante equilibrio tra sorriso e pena, coinvolgimento e distacco riflessivo. L’anziano e burbero botanico Vanni ha trascorso la vita a classificare piante, lasciandosi però sfuggire il senso vero dell’esistenza e il mistero degli affetti. E’ affetto da una malattia che lo porterà progressivamente alla paralisi totale del corpo. Geniale, stravagante, lunatico, tenero e cinico, il protagonista si difende con l’arma dei suoi pungenti aforismi per mascherare l’ansia di riuscire a trovare luogo, composizione e armonia nel libro ideale della natura. L’argomento, delicato e assolutamente attuale, dell’eutanasia, non è mai dichiarato esplicitamente, ma corre e scorre nelle vene della trama rendendola robusta e compatta. Così come, del resto, accompagna i nostri pensieri quotidiani come un filo rosso difficile da esplicitare e articolare, anche nella dialettica sociale. In questa “commedia tragica” (così l’ha definita il drammaturgo e attore bolognese) la Daphne del titolo è una pianta, esemplare unico e misterioso proveniente dal Borneo, probabilmente la scoperta più importante di Vanni. Il suo nome deriva da quello della ninfa il cui sorriso sensuale e tenero, ammaliante e enigmatico, e per questo pericoloso, fece innamorare Apollo. Rosa è la sorella di Vanni e vive con lui nella vecchia casa di famiglia dove è tornata ad abitare dopo essere rimasta vedova; Sibilla è una ex allieva che subito dopo la laurea accompagnò Vanni in un viaggio di ricerca in Thailandia. Tra vecchi rancori, il degenerare della malattia e un amore mai nato, lentamente si svela il mistero di Daphne. Uno spettacolo che commuove, ma al tempo stesso riesce a strappare la risata, che affronta una problematica sentita da tutti e sulla quale oggi ci troviamo a riflettere e a dover prendere decisioni. Mai come in questo caso il teatro diventa motivo di riflessione sentita e attuale.
Debutto: Bologna, Arena Del Sole, 24 novembre 2005.